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Vino di Carmignano, un grande rosso toscano

Tutti sanno che la Toscana è una terra di grandi vini rossi. Tutti conoscono il Chianti, il Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino e il Morellino di Scansano. Ma il panorama enologico toscano non si riduce unicamente a questi vini celebri in tutto il mondo. La Toscana, infatti, è una delle regioni italiane con maggior presenza di denominazioni: ben 6 IGT, 41 DOC e 11 DOCG! Tra queste ultime, a fianco delle più diffuse, troviamo il Carmignano.

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Le origini del vino rosso di Carmignano DOCG

Il Comune di Carmignano si trova a ovest di Firenze, in provincia di Prato. Il territorio di produzione del Carmignano comprende anche il Comune di Poggio a Caiano e la sua limitata estensione la rende una delle più piccole DOCG d’Italia. La zona è particolarmente vocata per la viticoltura, caratterizzata da un clima soleggiato e ventilato. La stabilità del meteo favorisce i raccolti e il mantenimento dell’alta qualità del vino prodotto.

Le prime coltivazioni della vite sul territorio di Carmignano risalgono all’epoca etrusca; lo testimoniano i ritrovamenti di vasi e anfore di vino all’interno di alcune antiche tombe. Anche Cesare apprezzava la fertilità di questo territorio, tanto da assegnare alcune terre coltivate ai soldati che per anni avevano combattuto al suo fianco.

Il vino di Carmignano ottenne un primo importante riconoscimento nel 1716, quando il Granduca Cosimo III de’ Medici scelse quest’area tra le quattro zone di coltivazione della vite del Granducato di Toscana. Questo comportava non soltanto gli onori, ma anche il rispetto di regole sulla produzione e il commercio dei vini. Di fatto, il Granduca aveva costituito le prime DOC del mondo.

Ma la vera rinascita del Carmignano avvenne durante la seconda metà del ‘900 con il recupero, da parte dei produttori carmignanesi, della propria identità storico-culturale. Artefici della ripresa furono Ugo Contini Bonacossi, proprietario di Tenuta di Capezzana, l’ingegnere Cianchi del Poggiolo e l’allora sindaco di Carmignano Guido Lenzi. Il loro impegno portò, nel 1975, al riconoscimento della DOC Carmignano, poi diventata nel 1990 DOCG.

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Le caratteristiche del vino di Carmignano

No, il Carmignano non ha nulla a che vedere con il Chianti. A partire dall’uvaggio. Si tratta di un vino rosso fermo ottenuto da uve Sangiovese (minimo 50%), Canaiolo Nero (massimo 20%) e Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon (10-20%). A queste si aggiunge una piccola percentuale di uve bianche (massimo 10%), a scelta tra i vitigni Trebbiano Toscano, Canaiolo Bianco e Malvasia del Chianti. Il periodo di affinamento è di 24 mesi, di cui almeno 8 in botti di legno.

Il Carmignano DOCG è un vino di colore intenso, rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento. Dal punto di vista olfattivo questo vino toscano è vinoso, con sentori di mammola e più fine con l’invecchiamento; al palato si presenta asciutto, armonico e vellutato. Va servito tra i 18 e i 20 gradi, abbinandolo a piatti particolarmente saporiti come la cacciagione, gli arrosti di carne rossa e la carne alla griglia.

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Le cantine del vino di Carmignano

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Tenuta di Capezzana

La Tenuta di Capezzana si trova a Carmignano e ha una storia millenaria. La sua esistenza risale all’804 D.C. ed è tra le più antiche e longeve aziende vinicole in Toscana. Diverse famiglie si sono succedute alla guida della Tenuta, coltivando la vite e gli ulivi per la produzione di vino e di olio. Da cento anni (1920) Capezzana è di proprietà della famiglia Contini Bonacossi. Il conte Ugo Contini Bonacossi fu artefice, nella metà del ‘900, della rinascita del Carmignano ed è conosciuto in tutta la Toscana come il padre di questo vino. Oggi in azienda lavorano i suoi figli e i suoi nipoti.

Consapevoli di possedere terreni particolarmente fertili e vocati alla viticoltura, negli ultimi anni i Contini Bonacossi hanno trasformato la Tenuta di Capezzana in un’azienda agricola biologica. Fondamentali il rispetto verso la terra e la volontà di conservare la tipicità del vino, senza aggiunte di prodotti chimici. Questo è il forte messaggio che la famiglia comunica ai visitatori della Tenuta, i quali hanno la possibilità di visitare la cantina storica e il frantoio. La degustazione dei vini della cantina può essere accompagnata da un pranzo con prodotti e piatti tipici del territorio.

Tenuta di Capezzana produce il Carmignano DOCG, del quale alcune bottiglie vengono conservate in cantina per poi riproporle dopo 10 anni, esaltando la longevità del vino. Vengono prodotti anche il Barco Reale Bio Carmignano DOC e il Vinsanto di Carmignano DOC Riserva. Degni di nota anche il Trefiano Carmignano DOCG ideato da Vittorio Contini Bonacossi nel 1979 e l’olio extra-vergine d’oliva biologico.

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Cantina Fabrizio Pratesi

La famiglia Pratesi coltiva la vite nella zona di Carmignano da cinque generazioni. Nel 1875 Pietro Pratesi comprò la proprietà Lolocco, dove già si producevano vino e olio. I vini migliori della cantina provengono dai vigneti impiantati ad alta densità.

Anche la storia di questa cantina è strettamente legata al vino di Carmignano, prodotto nelle versioni Carmione (Carmignano DOCG) e Il Circo Rosso (Carmignano DOCG Riserva). A questi si aggiungono due produzioni IGT (il Locobianco e il Locorosato) e il Locorosso Barco Reale di Carmignano DOC.

La cantina è aperta alle visite e alle degustazioni dei prodotti locali. In un ampio salone vetrato, affacciato sulla vigna e sulla campagna, è possibile pranzare e assaggiare i vini dell’azienda.

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Fattoria di Bacchereto “Terre a Mano”

Semplicità e tipicità, rispetto dell’ambiente e amore per la natura. Fattoria di Bacchereto è un’oasi naturale in mezzo al verde, costruita sulle colline di Montalbano nei pressi di Bacchereto e Carmignano, all’interno della tenuta di caccia dei Medici. Molte donne si sono succedute alla conduzione della fattoria; oggi è in mano a Rossella Bencini Tesi.

In azienda si praticano l’agricoltura biologica e biodinamica e il lavoro naturale. Nessun prodotto viene aggiunto al vino, escludendo totalmente fertilizzanti, diserbanti e insettidici dalla vigna. Anche in cantina vengono seguite le medesime regole: niente lieviti selezionati, additivi e coadiuvanti. Il risultato è un vino più sano e digeribile, che esprime appieno i profumi del territorio ed esalta i sapori della cucina locale.

Il prodotto di punta è il Carmignano Terre a Mano DOCG, che ha ottenuto la certificazione di vino biodinamico Triple A. È realizzato con uve Sangiovese al 75%, Cabernet Sauvignon al 15% e Canaiolo Nero al 10%. Un vino genuino, artigianale, schietto e non filtrato, che esprime appieno la filosofia della cantina.

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1 commento su “Vino di Carmignano, un grande rosso toscano”

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