Se stai cercando un tour cantine nel Piemonte, allora hai trovato il posto giusto! Questa regione è rinomata per i suoi pregiati vini artigianali e le sue piccole realtà vinicole.
Qui puoi trovare alcuni dei migliori vini rossi delle Langhe, come il Barolo, il Dolcetto e il Barbera d’Alba, ma anche eccellenti bianchi come il Gavi e il Roero Arneis.
In questo articolo ti guideremo alla scoperta delle migliori cantine del Piemonte, dove potrai degustare alcuni dei vini più pregiati della regione.
I vitigni del Piemonte

A dominare i paesaggi bucolici di questa regione, il cui terreno è una sapiente mescolanza di argilla, limo e sabbia in proporzioni variabili, sono le uve Nebbiolo e Dolcetto.
Altri vitigni molto diffusi sono la Barbera e la Bonarda, ma non mancano nemmeno Pinot Nero e Chardonnay impiegate nelle Alte Langhe per i “rossi bollicina”.
Sua maestà il Barolo DOCG
Il Barolo è uno dei vini rossi più significativi del panorama enologico piemontese. È stato definito il Re dei Vini, il cuore pulsante delle Langhe. Ogni bottiglia prodotta nei Comuni facenti parte della Strada del Barolo possiede caratteristiche uniche che la distinguono da tutte le altre.
Qui puoi trovare alcune delle cantine più famose, come l’azienda di Anna Maria Abbona, che produce un Barolo DOCG Bricco San Pietro con uve Nebbiolo coltivate a 500 metri sul livello del mare.
Un vino avvolgente, di colore granato intenso e delicati profumi speziati di pepe e vaniglia.
Altre realtà molto apprezzate sono Cadia, un’impresa a conduzione familiare che produce un austero Barolo dai curiosi riflessi aranciati e la cantina Cortino Produttori Dianesi, dove il Barolo ha un gusto rotondo, risultato di una coltivazione in terreni di medio impasto e di un prolungato affinamento.
Altri vini delle langhe
Il Barbera è un altro vitigno molto diffuso in Piemonte, soprattutto nella zona di Alba. Qui puoi trovare la cantina Casa Baricalino, che produce un Barbera rosso intenso, in armonia con l’aroma di prugna e ciliegia che sprigiona al primo sorso.
Non è da meno il Dolcetto d’Alba, con le sue meravigliose sfumature violacee, asciutto e amarognolo nel sapore e di buon corpo.
Proseguendo nel tour cantine si arriva alla Cascina Fontanette di Santo Stefano Belbo, dove il Barbera ha un grado di acidità talmente basso che ogni sorso sembra incoraggiare a riempire nuovamente il bicchiere.
Rodello è un’altra tappa imperdibile, dove l’azienda di Renzo Drocco produce il Dolcetto d’Alba “Ert“, che in dialetto significa “terreno scosceso“. Questa caratteristica dona al vino una struttura corposa e di grande piacevolezza. Nelle colline Novaresi DOC si possono trovare diverse tipologie di vini appartenenti alla denominazione.
La cantina La Mesma che lo propone in più varianti, tutte rigorosamente DOCG. Il Gavi Etichetta Gialla ha un aroma fruttato, più fresco rispetto a quello Etichetta Nera, il quale ha una maggiore persistenza e risulta più minerale per via del riposo sulle “fecce nobili”. La versione biologica è ottenuta per fermentazione spontanea dei “lieviti indigeni”.
Se sei interessato alla viticoltura biologica leggi questo articolo: Vino biologico e biodinamico
Perdersi tra le Colline Novaresi DOC
Dominato dalla presenza del Monte Rosa, il territorio della DOC Colline Novaresi è caratterizzato da una grande ricchezza di vitigni autoctoni. Per questo esistono diverse tipologie di vini appartenenti alla denominazione.
Nelle cantine Enrico Crola a Mezzomerico, la valorizzazione del terroir dà vita a Giulia, un Colline Novaresi DOC tendente all’amaranto, dal bouquet che spazia dalle note fruttate a quelle speziate, tra le quali spicca un lieve aroma di cacao. Nella variante Vespolina prevale la componente tannica, che lo rende più asciutto del precedente.
Andando a Borgomanero, si arriva a Fontechiara. Il Colline Novaresi DOC di quest’area proviene da uve Nebbiolo in purezza sottoposte prima a fermentazione alcoolica e successivamente malolattica, con affinamento in botti in rovere per 24 mesi. Dal riflesso purpureo, la sua persistenza è data dalla prevalenza della componente tannica. Ha certificazione Vegan.
Gavi DOCG
Ebbene sì, anche i vini bianchi in Piemonte hanno successo. Uno su tutti? Il Gavi, o Cortese di Gavi, prodotto nell’area di Alessandria da vitigno cortese.
A Monterotondo si trovano le cantine La Mesma che lo propone in più varianti, tutte rigorosamente DOCG. Il Gavi Etichetta Gialla ha un aroma fruttato, più fresco rispetto a quello Etichetta Nera, il quale ha una maggiore persistenza e risulta più minerale per via del riposo sulle “fecce nobili“. La versione biologica è ottenuta per fermentazione spontanea dei “lieviti indigeni“.
Infine va necessariamente ricordata la cantina Ghio nel comune di Bosio. Qui il Gavi è giallo oro, limpido, con sfumature tendenti al verde chiaro. Al palato risulta minerale e fresco, sprigiona note agrumate che lasciano spazio a un retrogusto di pera e frutti esotici. Da non perdere!
Spero che questo articolo vi abbia dato un’idea di come sia vasta e ricca la scena vinicola del Piemonte e delle sue cantine.
Che siate appassionati di vino o semplicemente in cerca di un’esperienza diversa nel weekend, un tour cantine nella regione piemontese è sicuramente un’opzione da considerare. Clicca qui per vedere le cantine aperte!