Se un tempo neanche troppo lontano il Primitivo di Manduria veniva impiegato spesso come mosto da taglio per vini come l’Amarone e il Chianti, oggi è considerato un grande vino rosso pugliese da invecchiamento. Non è un caso che la carta dei vini dei migliori wine bar includa il Primitivo, al pari del Montepulciano e del Barolo.
In compagnia degli ulivi secolari, le vigne ad alberello del Primitivo di Manduria disegnano le campagne del Salento e in particolare l’area sudorientale della provincia tarantina, terra stretta tra due mari e baciata dal sole.

Storia del vino Primitivo di Manduria
Il Primitivo prende il nome dalla precocità di maturazione, tanto è vero che viene vendemmiato di solito nella seconda metà di agosto. Dal momento che i vini Primitivo venivano usati per innalzare la gradazione di bottiglie del Nord, molte cantine sorgevano in prossimità delle stazioni ferroviarie dei maggiori centri. In particolare dalla stazione di Manduria partivano vagoni cisterna carichi di vino sfuso.
I primi impianti del vitigno Primitivo furono messi a dimora agli inizi dell’Ottocento e pare siano originari della Croazia, a giudicare dall’affinità genetica con lo Zinfandel. Si tratta dello stesso vitigno che alcuni immigrati pugliesi portarono in California, dove ancora è coltivato.
Vero è che la storia vitivinicola dell’area di Manduria parte da molto lontano. Già Plinio il Vecchio parlava delle viticulosae (ricche di viti) Mesagne, Manduria e Sava, mentre il celebre geografo Strabone narrava di come il suolo tarantino sembrasse arido, ma diventasse straordinariamente fertile dopo l’aratura.
Territorio
La zona di produzione è caratterizzata da un clima temperato e da scarsa piovosità, ma le estati assolate sono mitigate dalla costante azione delle brezze marine. Del resto il vino sarebbe troppo strutturato se gli alberelli non si trovassero in prossimità del mare e non risentissero della salsedine.

Tanta parte del fascino dei vini Primitivo è dovuta al suolo ricco di ossidi di ferro e in grado di rilasciare lentamente la poca acqua di cui dispone. Il contesto climatico, la particolarità del terreno e la tipologia di coltivazione fanno sì che i grappoli si dispongano in maniera ottimale, esposti al sole ma anche protetti dall’eccessiva insolazione.
Caratteristiche organolettiche del Primitivo di Manduria
Le caratteristiche organolettiche del vino Primitivo di Manduria sono intrecciate con la storia, perché ancora oggi sono utilizzati gli antichi vigneti ad alberello. In effetti l’impianto ad alberello limita il consumo di acqua e restituisce una resa di uva bassa ma di pregio. Il tipo di allevamento e il particolare terroir danno vita a un vino avvolgente e strutturato.
Le uve scure producono vini di un rosso che tende al viola e all’arancio dopo lungo invecchiamento. Al naso si sentono note fruttate di prugna, ciliegia e fico secco, ma inconfondibile è il profumo della macchia mediterranea che ricopre la zona. Al palato il Primitivo di Manduria è tannico il giusto, leggeremente salato e acido nella media. Buona la bevibilità, nonostante l’alta gradazione.
Abbinamenti del vino
Il Primitivo di Manduria si sposa alla perfezione con la carne cucinata in modi diversi: alla griglia, arrosto o stufata. Va benissimo anche con la cacciagione e i salumi più stagionati, così come con i primi piatti a base di carne. Ideale l’abbinamento con i primi piatti ricchi tipici del territorio pugliese, con zuppe gustose e formaggi stagionati.

Primitivo di Manduria cantine produttrici: Antica Masseria Jorche
Sul fianco di una collina nei pressi di Torricella sorge l’Antica Masseria Jorche, costruzione seicentesca appartenuta al barone Bardoscia e nel 1990 ristrutturata dalla famiglia Gianfreda. Da cinque generazioni i Gianfreda si occupano di viticoltura; oggi la cantina può contare sulle competenze dell’enologa Emanuela Gianfreda e su attrezzature tecnologicamente avanzate.
Le vigne ad alberello dell’Antica Masseria Jorche sono tutte di vecchia data e regalano vini Primitivo di Manduria eleganti, ben strutturati e dagli intriganti sentori di spezie. L’essenza dell’azienda è rappresentata dal Primitivo di Manduria Riserva, etichetta pluripremiata che presenta un eccellente equilibrio di tannini e acidità.
L’eccellenza si raggiunge con Lo Apu (dal nome del noto triciclo della Piaggio), un Primitivo di Manduria Dolce Naturale che viene prodotto da un singolo vigneto vecchio di 70 anni. È un vino da meditazione che fa viaggiare lontano nel tempo, a bordo dell’Ape avvolti brezza che accarezza questa terra.
