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Panzanello: da 1427 a Error 404, le scelte fatte con il cuore – parte 1

La vendemmia volge al termine e le vigne ormai scariche iniziano a prendere i colori dell’autunno.

Decido di andare in terra di Chianti Classico a Panzano in provincia di Greve in Chianti (FI) per scoprire le “cantine aperte Toscana” e vivere un’esperienza di “degustazione vini Toscana” presso la cantina di Ioletta e Andrea.

Una cantina nel cuore del Chianti Classico promette bene, e con Loletta ho parlato varie volte al telefono… sono veramente felice di poterla incontrare, visto che sprizza simpatia e solarità.

1°- L’arrivo a Panzano

Quello che è successo durante la visita ha dell’incredibile, anche per chi, come me, di cantine inizia ad averne visitate tante.

Il territorio è quello della campagna Toscana, fatto di strade che salgono e che scendono, che curvano impercettibilmente un po’ a destra e un po’ a sinistra.

Come dice Andrea scherzosamente “Le strade da queste parti sono state fatte per assecondare chi ama il vino: dolcemente ondeggi fra destra e sinistra e ti puoi trovare ovunque …” (non alla guida mi raccomando).

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Arrivata a Panzano, vengo subito colpita da note di floreale, aromi fruttati e sentore di erbaceo: non sto degustando, sono i profumi della natura circostante carica di vitigni e oliveti a perdita d’occhio.

2°- La Tenuta del Panzanello

Piscina casa padronale

La Tenuta è grande e ben ristrutturata, la casa padronale, l’agriturismo, la sala degustazioni e la zona di produzione costituiscono un borgo a se stante circondato da verde e macchie di colore.

La terrazza panoramica ristrutturata appositamente per ospitare eventi e la piscina a sbalzo sulle vigne regalano pace e tranquillità.

Ma ecco Ioletta e Andrea che mi accolgono con la solarità che già al telefono avevo percepito. Inizia la visita guidata e iniziano i racconti di famiglia, e io rimango letteralmente rapita dalle parole e dalle immagini che le stesse provocano nella mia mente.

I vitigni che circondano l’abitato vengono lavorati e curati con estrema maestria da Andrea e sono prevalentemente di Merlot, Petit Verdot, Cabernet e naturalmente Sangiovese.

La zona di primo stoccaggio e vinificazione profuma ancora di mosto ed è un passaggio importante prima di accedere alle aree interne dedicate all’affinamento in legno e bottiglia.

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3°- Le cantine del Panzanello

Botti di Panzanello

Un lungo corridoio stretto e in leggera discesa ci porta nel sottosuolo, direttamente nelle cantine.

Qui la temperatura scende di qualche grado e tutto è impregnato di attesa: il vino riposa, si evolve, acquisisce personalità e carattere sotto gli occhi attenti degli enologi e dei proprietari.

Viene in automatico parlare sottovoce, come per non disturbare un lungo sonno che poi sonno non è, visto che il vino non dorme affatto ma è in crescita continua.

Un altro corridoio sotterraneo con delle scale mi conducono dall’altra parte del cortile direttamente nella zona degustazione. I vini esposti sono molti ma a colpire la mia attenzione sono alcune etichette e una foto appesa alla parete.

4°- La foto del bambino

Foto di Andrea da piccolo

La foto è in bianco e nero e rappresenta un bambino con aria perplessa.

Loletta mi confida che è un suo regalo al marito, il bimbo è proprio Andrea da piccolo.

In quella foto mi è sembrato di cogliere il pensiero di un bambino che guarda al futuro con grande speranza ma con un arcano dubbio “farò questo da grande?”.

Io non sapevo nulla sulla famiglia di Andrea e sulla sua infanzia, ma quella foto mi riportava a giorni spensierati nei campi osservando gli adulti intenti ad un mestiere tanto faticoso quanto pieno di soddisfazioni, a piccole incertezze e grandi sogni.

Come mi dirà Ioletta successivamente, erano tempi in cui un lecca lecca rendeva felici e forse il seme della scelta futura stava già germogliando.

Non fermarti! Continua la storia nella parte 2 Clicca e scopri la storia della famiglia di Andrea nella seconda parte!

5°- Le bottiglie di Panzanello e di Error 404

Bottiglie di Panzanello 1427 e Error 404

Distolto lo sguardo dalla foto, sono le etichette delle bottiglie a catalizzare la mia attenzione. Due in particolare: Panzanello 1427 ed Error 404, la prima classica e la seconda 2.0.

Chiedo informazioni e sorrido perché, mentre il nome della seconda deriva proprio da un errore che dava il computer ad Andrea e al figlio mentre stavano giocando, il primo profuma proprio di storia.

Infatti, la storia di Panzanello inizia proprio in questa data, in un periodo che già vedeva la Toscana alla ricerca di produzioni vinicole di tutto rispetto. Già nel 1436 venne introdotta la tecnica di selezionare l’uva a monte e utilizzare solo i semi di quella migliore per ottenere dal terreno sempre frutti più pregiati.

Visita le cantine aperte Toscana e unisciti a un’indimenticabile degustazione vini Toscana, scoprendo i tesori nascosti di questa affascinante regione.

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