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Chiaretto Valtenesi DOC: un rosato antico

Oggi parliamo del Chiaretto Valtenesi, uno dei pochi rosati italiani di antica tradizione. La sua invenzione infatti risale al 1896 ed è stato uno tra i primi vini italiani a ottenere la denominazione di origine controllata nel 1967. Ma quali sono le caratteristiche che lo rendono così unico e apprezzato?

Il Chiaretto nasce nella Valtenesi

Esso nasce sulle sponde bresciane del Lago di Garda, appunto nella Valtenesi. Una zona particolarmente vocata all’attività vitivinicola grazie al suolo di origine morenica che presenta uno scheletro molto fine e minerale. A questo si aggiunge il microclima tipico del Lago di Garda, di tipo mediterraneo temperato, mai troppo freddo in inverno né troppo afoso in estate.

lago di garda sirmione

Tutto ciò fa si che i vini che vi si producono presentino degli aromi e una struttura di rara finezza ed eleganza, nonché un’ottima mineralità e sapidità che permangono con il passare del tempo .

Come si realizza il Chiaretto Valtenesi DOC

Uno di questi vini è appunto il Chiaretto Valtenesi DOC, ottenuto da uve Groppello (per il 50%) e da Marzemino, Sangiovese e Barbera in percentuali variabili.

Il metodo usato per ottenerlo è denominato “metodo Molmenti” dal nome del suo inventore Pompeo Molmenti, avvocato e insegnante di storia dell’arte, senatore della Repubblica di Venezia e all’epoca sindaco di Moniga del Garda. E ovviamente grande appassionato di vini. L’invenzione della tecnica, e con essa del Chiaretto, avviene nel 1896.

chiaretto valtenesi doc

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Questo metodo non è altro che la vinificazione di un rosato detta “per alzata di cappello”. Essa consiste nella pigiatura soffice delle uve per poi lasciare il mosto a contatto con le bucce per poche ore, al fine di ottenere la tipica tonalità detta appunto rosa chiaretto. Successivamente si esegue la svinatura e si procede con il normale processo di vinificazione.

Questo spiega perché il Chiaretto viene anche romanticamente detto “vino di una notte” . Il motivo è semplice: il colore caratteristico di questo rosé si ottiene solitamente nell’arco temporale che coincide con la notte successiva alla vendemmia e al sorgere del sole bisogna immediatamente eseguire la svinatura. Se questa operazione fosse posticipata al giorno seguente sarebbe troppo tardi perché ormai avremmo ottenuto un rosso e addio Chiaretto!

Caratteristiche organolettiche del Chiaretto DOC

Veniamo ora alla degustazione. Il colore è generalmente rosa tenue – rosa chiaretto che a seconda delle scelte produttive può presentare delle lievi sfumature aranciate. Esse tendono a comparire con l’avanzare dell’età della bottiglia. Al naso emergono fondamentalmente note floreali e di frutti di bosco rossi unitamente ad una inebriante sensazione di freschezza. All’assaggio vengono confermate le percezioni olfattive e sono prevalenti le note di piccoli frutti rossi. Queste si inseriscono in un contesto molto fine ed elegante con un tocco di freschezza e mineralità, unite a una giusta e gradevolissima acidità che dà slancio e invoglia la beva.

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Si consiglia di consumare il vino nel suo primo anno di vita, ma noi ci permettiamo di suggerire di provarlo nel secondo anno successivo alla vendemmia. È stupefacente infatti constatare come i tipici aromi appena descritti acquisiscano maggiore rotondità e consistenza e come il gusto si faccia più vellutato e corposo. Il tutto conservando finezza ed armonia generali senza mai perdere la tipica sapidità ed eleganza.

Come abbinare il Chiaretto

Gli abbinamenti classici sono quelli con il pesce sia di lago sia di mare, ma anche con formaggi e carni bianche in preparazioni leggere. Noi lo amiamo anche con una pizza verace bianca con mozzarella di bufala e pomodorini confit, acciughe liguri dissalate e qualche goccia di pesto genovese.

Come tutti i rosati va servito attorno ai 14° ma secondo noi è sempre meglio assecondare i propri gusti personali. Buon Chiaretto a tutti!

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1 commento su “Chiaretto Valtenesi DOC: un rosato antico”

  1. Pingback: In Valtenesi alla scoperta del vino del Garda - Blog cantine.wine

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